Prima invasione mongola della Birmania

Prima invasione mongola della Birmania
parte delle Invasioni e conquiste mongole
Le tappe della decennale campagna mongolo-Yuan in Birmania (1277-87)
Data1277-1278, 1283-1285 e 1287
LuogoBirmania, Dehong e Baoshan
EsitoVittoria mongola:
*collaso del Regno Pagan;
*Ascesa degli stati Tai-Shan
Schieramenti
Comandanti
Kublai Khan
Huthukh (1277)
Nasr al-Din (1277–1278)
Sangudar (1283–1285)
Ye-sin Timour (1287)
Narathihapate
Ananda Pyissi (1277–1285)
Yanda Pyissi † (1277–1284?)
Maha Bo (1283–1285)
Athinkhaya (1287)
Yazathingyan (1287)
Thihathu (1287)
Effettivi
1277-1278: 12.000
1283-1285: 24.000+[N 1]
10.000 dal Sichuan
14.000 dalla Persia
+ altri reggimenti
1287: 20.000[1]
1277-1278: Sconosciuti
1283-1285: 10.000
1287: Sconosciute
Perdite
1277–1278: Sconosciute
1283-1285: Sconosciute
1287: 7.000
1277-1278: Sconosciute
1283-1285: 10.000
1287: Sconosciute
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La prima invasione mongola della Birmania (birmano: မွန်ဂို–မြန်မာ စစ် (၁၂၇၇–၁၂၈၇); cinese: 元緬戰爭) fu una campagna militare declinatasi in una serie di conflitti tra la Cina della Dinastia Yuan di Kublai Khan, parte del ex-Impero mongolo, e il Regno Pagan che ebbero luogo nel decennio 1277-1287. I mongoli rovesciarono il nemico e ne conquistarono i territori nel Dehong, parte dell'odierno Yunnan cinese, e in Birmania settentrionale (Tagaung). Le invasioni inaugurarono 250 anni di frammentazione politica per la Birmania e favorirono la definitiva ascesa degli stati etnici dei Popoli tai in tutta l'Indocina.

I mongoli chiesero per la prima volta un tributo al regno Pagan nel 1271-72, quand'era impegnati a connettere un'ampia manovra a tenaglia contro la dinastia Song, loro ultimo avversario nella conquista della Cina. Re Narathihapate di Pagan rifiutò il tributo e Khaghan Kublai Khan ripeté la richiesta, parimenti respinta, 1273. Nel 1275, Kublai ordinò al governo mongolo nello Yunnan di proteggere le terre di confine per bloccare una via di fuga per i Song e autorizzò una guerra di confine limitata se Pagan avesse contestato. Pagan contestò ma il suo esercito fu respinto alla frontiera dall'esercito mongolo nel 1277-78. Nel 1281, Kublai Khan rivolse la sua attenzione al sud-est asiatico in modo più sistemico, chiedendo tributi a Pagan, all'Impero Khmer, al Dai Viet e a Champa. All'ennesimo rifiuto di Pagan, l'imperatore ordinò un'invasione della Birmania settentrionale. Dopo due campagne durante la stagione secca (1283–1285), i mongoli avevano occupato Tagaung e Hanlin, costringendo il re birmano a fuggire nella Bassa Birmania. I mongoli organizzarono allora la Birmania settentrionale come provincia di Zhengmian.

I negoziati per una tregua iniziarono nel 1285 e si conclusero con la sottomissione di re Narathihapate di Pagan nel giugno 1286. L'ambasciata birmana, ricevuta da Kublai Khan nella sua capitale di Khanbaliq (odierna Pechino) nel gennaio 1287, accettò un trattato che riconosceva la sovranità mongola su Pagan e il pagamento annuale delle tasse al governo dello Yunnan in cambio del ritiro delle truppe mongole dalla Birmania settentrionale. Il trattato non entrò mai veramente in vigore poiché Narathihapate fu assassinato nel luglio 1287 e non emerse alcuna autorità che potesse onorarne i termini. Il comando mongolo nello Yunnan ora riteneva nullo l'ordine imperiale di ritirarsi e promosse un'invasione della Birmania centrale: i mongoli raggiunsero (forse) la capitale Bagan ma tornarono a Tagaung con pesanti perdite.

Il regno Pagan si disintegrò e ne seguì l'anarchia. I mongoli, probabilmente soddisfatti della situazione, non fecero nulla per ristabilire l'ordine nei successivi dieci anni. Nel marzo 1297 accettarono la sottomissione volontaria del re Kyawswa di Pagan, ormai padrone del solo circondario della capitale imperiale. Kyawswa fu rovesciato nove mesi dopo e i mongoli furono costretti a intervenire, portando alla loro seconda invasione nel 1300-01.

Marco Polo riportò di queste prime incursioni mongole in Birmaia ne Il Milione. I birmani si riferivano agli invasori come Taruk (တရုတ်), dal nome delle truppe turche dell'Asia centrale che costituivano in gran parte l'esercito di invasione mongolo, laddove invece oggi l'etimo indica i cinesi Han. Il re Narathihapate è ricordato nella storia birmana con l'epiteto spregiativo "Taruk-Pye Min", lett. "il re che fuggì dai Taruk".[2]


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  1. ^ Wade 2009, p. 27.
  2. ^ (EN) Goh Geok Yian, The Question of 'china' in Burmese Chronicles, in Journal of Southeast Asian Studies, n. 41, Cambridge University Press Department of History - National University of Singapore, 2010, p. 125.

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